AGRIGENTO. Sabato 5 giugno, ore 20.30.
FABBRICHE CHIARAMONTANE
Piazza San Francesco 1.
Domani, sabato 5 giugno, alle ore 20,30, le Fabbriche Chiaramontane, in Piazza San Francesco, ospiteranno la scrittrice Beatrice Monroy la quale racconterà e leggerà il suo poema “Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti” edito dalla Ediesse di Roma. L’evento, patrocinato dalla Regione Siciliana – Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, è organizzato dal Centro Culturale Pier Paolo Pasolini, dalle Fabbriche Chiaramontane e dall’Associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento. La serata sarà introdotta dal Prof. Mimmo Ferraro, che ha curato l’iniziativa, e sarà arricchita dalla musica del “KontaKtè Duo” composto da Sandro Sciarratta e Filippo Portera.
Beatrice Monroy, palermitana che ha vissuto a Napoli, Pisa e Roma nonché in Francia e negli Stati Uniti, si occupa di letteratura e di scrittura. Attualmente lavora come free-lance per la diffusione della lettura e della buona letteratura, conduce laboratori di narrazione e si dedica alla scrittura. Da sempre impegnata nel raccontare i grandi romanzi spesso privilegia i racconti del mito trasmettendo alla gente il senso dell’avventura nella lettura. Collabora con RadioRai e ha lavorato con il regista Walter Manfré scrivendo anche varie piéces per il suo teatro tra cui “Omaggio ai corpi incorrotti delle beate” e “La Confessione - Una suora”. Negli ultimi anni ha collaborato anche con il regista Gigi Borruso e la Compagnia dell’Elica con cui ultimamente ha prodotto “Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti”. A Palermo ha fondato e diretto dapprima il centro l’Atelier e poi Libr’aria, esperienze legate entrambe all’insegnamento della scrittura e alla diffusione della letteratura. Con Libr’aria in particolare ha costruito il grande progetto dal titolo “La notte dei mille racconti”. Tra gli ultimi impegni va ricordati quello presso il Museo Archeologico di Napoli dove con l’attrice Maria Basile ha raccontato l’Eneide. Inoltre per RaiRadiotre Suite ha curato e scritto la trasmissione “Le mille storie dei Mille” e per Radiotre il Terzo Anello il ciclo “Mi faccio turco”. Ad Imola ha condotto un lungo laboratorio di drammaturgia nel “Festival Acqua di terra, terra di luna 2009”.
«Ho scelto la forma del poema per raccontare l'accaduto – spiega Bea Monroy - perchè, oltre ad essere una tragica vicenda, è una tragedia che è diventata mito e simbolo di tutte le stragi. E poi Portella rimane una tematica viva e attuale come tutte quelle stragi senza mandanti a cui assistiamo giorno per giorno. La memoria ci aiuta a vivere nel presente.»
In“Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti” la Monroy ripercorre i fatti della prima grande strage terroristica della storia repubblicana attraverso la voce delle vittime: i sentimenti, la disperazione, la sete di giustizia dei contadini siciliani nell’immediato dopoguerra. La poesia della Monroy racconta i tragici fatti di Portella della Ginestra come un mito che appartiene alla storia siciliana ed universale realizzato con lo stile di un moderno canto di dolore, senza concessioni, teso a costruire un’epica contemporanea attraverso il corpo e le voci degli ultimi della terra. Sono infatti le voci delle donne e degli uomini, soprattutto di chi era bambino, a raccontare della guerra appena subita a Portella della Ginestra, della fame di quegli anni, del desiderio di riscatto, dei sentimenti di comunanza e partecipazione che mezza Sicilia viveva attraverso gli straordinari movimenti contadini e operai una volta caduto il fascismo. La storia e il mito vengono così raccontati nelle parole di un popolo che mentre affermava la propria speranza combatteva quella che è stata definita la “nuova resistenza”.
In merito all’intervento del Kontakté Duo nel corso della manifestazione, si sottolinea l’attività di Filippo Portera (sax soprano, alto, ,baritono, flauto e flausofono) e di Sandro Sciarratta (contrabbasso, strumenti a corda, Theremin) i quali con maestria riescono a fondere matrici di suoni e linguaggi della Magna Grecia e del bacino del Mediterraneo, suoni filtrati attraversando una personalità musicale assolutamente singolare che, partendo del jazz contemporaneo europeo, arriva alla ricerca di nuove sonorità fondendo suggestive atmosfere contemporanee, suoni acustici ed elettronici.
Piazza San Francesco 1.
Domani, sabato 5 giugno, alle ore 20,30, le Fabbriche Chiaramontane, in Piazza San Francesco, ospiteranno la scrittrice Beatrice Monroy la quale racconterà e leggerà il suo poema “Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti” edito dalla Ediesse di Roma. L’evento, patrocinato dalla Regione Siciliana – Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, è organizzato dal Centro Culturale Pier Paolo Pasolini, dalle Fabbriche Chiaramontane e dall’Associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento. La serata sarà introdotta dal Prof. Mimmo Ferraro, che ha curato l’iniziativa, e sarà arricchita dalla musica del “KontaKtè Duo” composto da Sandro Sciarratta e Filippo Portera.
Beatrice Monroy, palermitana che ha vissuto a Napoli, Pisa e Roma nonché in Francia e negli Stati Uniti, si occupa di letteratura e di scrittura. Attualmente lavora come free-lance per la diffusione della lettura e della buona letteratura, conduce laboratori di narrazione e si dedica alla scrittura. Da sempre impegnata nel raccontare i grandi romanzi spesso privilegia i racconti del mito trasmettendo alla gente il senso dell’avventura nella lettura. Collabora con RadioRai e ha lavorato con il regista Walter Manfré scrivendo anche varie piéces per il suo teatro tra cui “Omaggio ai corpi incorrotti delle beate” e “La Confessione - Una suora”. Negli ultimi anni ha collaborato anche con il regista Gigi Borruso e la Compagnia dell’Elica con cui ultimamente ha prodotto “Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti”. A Palermo ha fondato e diretto dapprima il centro l’Atelier e poi Libr’aria, esperienze legate entrambe all’insegnamento della scrittura e alla diffusione della letteratura. Con Libr’aria in particolare ha costruito il grande progetto dal titolo “La notte dei mille racconti”. Tra gli ultimi impegni va ricordati quello presso il Museo Archeologico di Napoli dove con l’attrice Maria Basile ha raccontato l’Eneide. Inoltre per RaiRadiotre Suite ha curato e scritto la trasmissione “Le mille storie dei Mille” e per Radiotre il Terzo Anello il ciclo “Mi faccio turco”. Ad Imola ha condotto un lungo laboratorio di drammaturgia nel “Festival Acqua di terra, terra di luna 2009”.
«Ho scelto la forma del poema per raccontare l'accaduto – spiega Bea Monroy - perchè, oltre ad essere una tragica vicenda, è una tragedia che è diventata mito e simbolo di tutte le stragi. E poi Portella rimane una tematica viva e attuale come tutte quelle stragi senza mandanti a cui assistiamo giorno per giorno. La memoria ci aiuta a vivere nel presente.»
In“Portella della Ginestra – Indice dei nomi proibiti” la Monroy ripercorre i fatti della prima grande strage terroristica della storia repubblicana attraverso la voce delle vittime: i sentimenti, la disperazione, la sete di giustizia dei contadini siciliani nell’immediato dopoguerra. La poesia della Monroy racconta i tragici fatti di Portella della Ginestra come un mito che appartiene alla storia siciliana ed universale realizzato con lo stile di un moderno canto di dolore, senza concessioni, teso a costruire un’epica contemporanea attraverso il corpo e le voci degli ultimi della terra. Sono infatti le voci delle donne e degli uomini, soprattutto di chi era bambino, a raccontare della guerra appena subita a Portella della Ginestra, della fame di quegli anni, del desiderio di riscatto, dei sentimenti di comunanza e partecipazione che mezza Sicilia viveva attraverso gli straordinari movimenti contadini e operai una volta caduto il fascismo. La storia e il mito vengono così raccontati nelle parole di un popolo che mentre affermava la propria speranza combatteva quella che è stata definita la “nuova resistenza”.
In merito all’intervento del Kontakté Duo nel corso della manifestazione, si sottolinea l’attività di Filippo Portera (sax soprano, alto, ,baritono, flauto e flausofono) e di Sandro Sciarratta (contrabbasso, strumenti a corda, Theremin) i quali con maestria riescono a fondere matrici di suoni e linguaggi della Magna Grecia e del bacino del Mediterraneo, suoni filtrati attraversando una personalità musicale assolutamente singolare che, partendo del jazz contemporaneo europeo, arriva alla ricerca di nuove sonorità fondendo suggestive atmosfere contemporanee, suoni acustici ed elettronici.
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