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giovedì 17 aprile 2008
Michela MACALLI [Caravaggio (Actress)]
La promessa sposa manzoniana ha il viso dolce di una ragazza acqua e sapone, Michela Macalli, che ha 17 anni e abita a Caravaggio, in provincia di Bergamo. La Lucia nazionale, che frequenta il quarto anno del liceo artistico di Crema, durante il casting ha superato circa tremila aspiranti attrici, distinguendosi per la sua freschezza e semplicità.
http://www.tg5.it/cgi-bin/video/video?mms://video.jumpy.it/tg5/verissimo/130104_macalli.wmv
LA PROMOSSA SPOSA • MICHELA MACALLI
Macché gatta morta. Sono una lunatica
L’ultima Lucia Mondella del teleschermo ha stuzzicato il pubblico di Raiuno con i suoi sguardi ammiccanti a don Rodrigo e on un inaspettato nudo integrale. Ma chi è davvero questa diciannovenne bergamasca rivelazione della Tv? Siamo andati a chiederglielo. Ne è uscito il ritratto di un’acqua cheta che subisce il fascino del potere maschile. Quanto poi allo spogliarello rivela che…
di CESARE LANZA
Michela Macalli, 19 anni, segno astrologico bilancia, di Treviglio, rivelazione come Lucia nell’ultima edizione televisiva tratta da “I promessi sposi”. Innocente, educata, in apparenza timida, simbolo di un sottile, allusivo erotismo.
Michela, diciamolo subito: lei, con evidenza, è una straordinaria acqua cheta.
“L’espressione non mi piace, non del tutto. Ma posso riconoscermi un po’…”
Acqua cheta, acqua e sapone… Gattamorta? Con un erotismo coinvolgente che si intravede nell’apparente semplicità. Pericolosissimo. In Toscana dicono: l’acqua cheta rovina i ponti.
“Addirittura. Io non so come mi veda la gente. Credo però di sapere come sono io…”
Mi dica: sono senilmente curioso. Stringi stringi, non saremo di fronte all’irruzione di una nuova, irresistibile velina?
“No, no: per carità. La televisione non mi interessa. Mai pensato di diventare show-girl o conduttrice. La verità è più semplice: sto riflettendo. Non sono affatto certa che il mio futuro sia nel mondo dello spettacolo. Anche se, lo ammetto, l’esperienza come Lucia mi è piaciuta. Molto.”
Qual è il problema?
“Ho fatto il provino per gioco. Per divertimento, insieme con le mie compagne del liceo
artistico. Alla regista, Francesca Archibugi, sono piaciuta. E il fatto di essere stata scelta mi ha lusingato…”
Perché Archibugi ha scelto lei?
“Non so. Per la semplicità, credo. Comunque, Francesca voleva ingaggiare una
debuttante.”
Acqua cheta, lei dice e non dice… Con tanti puntini sospensivi.
“Dico ciò che sento. Mi ha fatto piacere lavorare con persone interessanti come l’Archibugi, Stefania Sandrelli, Paolo Villaggio, Laura Morante… E mi è piaciuto recitare e avere successo. Perché no? Sono stati tre bei mesi, da marzo a giugno. Ma nella vita esistono altre cose importanti.”
La maggior parte delle ragazze, dopo questo primo boom, sarebbe già lì,
scatenate, a fantasticare e diveggiare…”
“ Immagino. Sarà. Io non sono così…”
Lei ha un agente?
“No. Non è importante, fino a quando non avrò ben riflettuto…”
Qual è il punto cruciale?
“ Scegliere. Se farò ancora l’attrice, dovrò attrezzarmi con serietà. Scuola di recitazione, innanzitutto. E poi musica, che è già una delle mie passioni. E il canto. Ballare, no: sono negata.”
Diversamente?…
“ Nella mia vita c’è la musica. E, soprattutto, la passione per la storia dell’arte… vista anche per la tutela dei patrimoni artistici. Mi piacerebbe un incarico giuridico.”
Lei è figlia unica, se non sbaglio. E cosa dice la famiglia della ragazza acqua e sapone?
“I miei genitori sono felici. Mi lasciano libera naturalmente, ma sento che in cuor loro a loro piacerebbe se facessi l’attrice…”
E poi c’è un fidanzato. Geloso?
“Non per questa scelta. Anzi, anche Roberto piacerebbe che io proseguissi…”
Cosa fa, lui?
“Ci siamo conosciuti per la musica. Siamo nella stessa banda del paese, io suono il flauto e lui il sax. Stiamo insieme da tre anni.”
Insomma, la più indecisa è lei.
“Sono svolte importanti, nella vita. La tentazione è forte, però…”
Parliamo di Renzo e Lucia. Di questo don Rodrigo fascinoso, diverso dalle
tradizionali rappresentazioni, innamorato e dominato dal desiderio e dalla passione…
“Sì?”
Nella vita un’acqua cheta come lei potrebbe innamorarsi di un don Rodrigo e concedersi a lui?
“Nella fiction la tentazione di Lucia c’è, evidente. Don Rodrigo quasi riesce a conquistarla. E anche per me, nella vita, non nego… la tentazione potrebbe esserci.”
Perché?
“E’ normale. Per Lucia, di fronte a uno bello come Stefano Dionisi, così come per me e
per qualsiasi ragazza… E’ l’attrazione del potere, molto interessante in un uomo. Il fascino c’è: il potere è seduttivo. Però…”
Però! Dire e non dire… Rieccola, l’acqua cheta.
“Però il potere, almeno per me, rappresenta un’attrazione momentanea. Un attimo di tentazione. Il mio uomo ideale è una persona semplice, come me. Quindi, Renzo.”
Quindi, il fidanzato Roberto.
“Sì…”
Nel film c’è una scena molto scabrosa. Quando Lucia si spoglia interamente e per
la prima volta vede il suo corpo in uno specchio.
“C’era una controfigura, al mio posto…”
Lo so, lo so. Ma perché non si è spogliata lei?
“Sono pudica. Ma non si trattava solo di pudore. Non sono abituata a spogliarmi facilmente nella vita. E non è necessario spogliarsi, anche come attrice. Certo ognuno è libero di fare ciò che vuole. Per me, sarebbe stato imbarazzante.”
La produzione ha fatto pressioni?
“No. Ci siamo trovati d’accordo subito. Nelle riprese gli occhi e il viso erano miei, il
corpo invece di un’altra ragazza…”
E non le provocava fastidio, questo? Neanche un pizzico di gelosia?
“Direi di no. La ragazza era una brava attrice. E tutto è avvenuto in modo semplice.”
E’ stato un momento erotico?
“Un pochino, sì. C’era un po’ di tensione. Appena appena.”
Non ha pensato, dopo aver assistito, che avrebbe potuto spogliarsi lei?
“Un pensierino l’ho fatto. Ma meglio così.”
Acqua cheta… Semplicità… Acqua e sapone… Valori importanti. Ma non c’è anche un sapore dolciastro, in tutto questo?
“Sì. Penso che il mio carattere sia più complesso.”
Si considera una ragazza sensuale, conquistatrice?
“Non debbo dirlo io.”
La gattamorta indifferente che d’improvviso acchiappa la preda?…
“Non credo.”
Si può fare sesso senza amore?
“Si può. Ma il sesso senza amore non è importante, si può stare senza.”
L’acqua cheta si riscalda facilmente?
“Sono tranquilla. Un po’ lunatica, forse: a periodi. Coccolosa, espansiva. Ma senza
esagerare.”
Cos’è, importante?
“ Un progetto chiaro per il futuro. E avere rapporti stabili.”
La fedeltà è importante?
“ E’ fondamentale.”
Cosa vuol dire? Una trasgressione non si può perdonare?
“No! E comunque, per farsi perdonare, bisogna avere almeno il coraggio di dirlo.”
Sette Corriere della Sera 1-2004
Questa produzione segna il tuo esordio da attrice. Che esperienza è stata per te?
E’ la mia prima esperienza in assoluto. Un’esperienza sicuramente molto importante perché da niente ho avuto la possibilità di lavorare con una regista molto brava in un cast affermato di un certo livello. All’inizio è stato tutto molto emozionante e strano, per me che non avevo fatto nulla.
Da piccola sognavi di fare l’attrice?
No no. E neppure adesso. Io non avevo mai pensato di poter intraprendere questa carriera. Ho avuto l’opportunità di provare e ne ho approfittato. Perché mi sembrava sciocco lasciarmela scappare.
Come è avvenuto l’incontro con Francesca Archibugi?
Abbiamo fatto dei provini a scuola a cui per altro io non volevo neppure partecipare. Poi dopo la prima selezione, durante il secondo provino ho incontrato Francesca Archibugi. All’inizio avevo molto timore, poi dopo averla conosciuta ho scoperto una persona molto alla mano, disponibile. E’ una persona che mi piace tantissimo!
Avevi avuto modo di conoscere e vedere qualche suo lavoro in passato?
Si avevo visto qualcosa, ma sai com’è all’inizio quando guardavo un film non lo analizzavo; mi soffermavo più che altro sulla storia o sui personaggi, senza affrontare un’analisi critica. Poi ho avuto modo di conoscerla meglio.
Hai dichiarato di non voler fare l’attrice. Chi ti ha spinto a fare il provino?
Le mie compagne di classe! (durante le riprese del film Michela frequentava ancora il liceo artistico). Poi i miei genitori hanno firmato l’autorizzazione perché allora ero ancora minorenne. Certo non voglio dire che mi hanno costretta, ma mi hanno incoraggiata a prendere questa scelta. Dopo aver partecipato al provino non immaginavo anzi non speravo neanche che sarei potuta diventare Lucia.
Hanno partecipato più di tremila ragazze ai casting. E’ una bella soddisfazione essere scelte…
Sì, soprattutto perché non me lo aspettavo.
Che rapporto avevi con Lucia al liceo, quando studiavi Manzoni?
Sinceramente era un personaggio che non mi piaceva. Troppo legata alla madre e agli altri personaggi, da cui dipende. Non fa nulla di suo ed è un po’ passiva un po’ irreale. Ora, invece, l’ho rivalutata, anche perché nel film è stata riletta in chiave squisitamente psicologica, diversamente dal romanzo. Il risultato è una Lucia più reale più attuale. Ha una sua personalità ecco.
Nel film è valorizzata la storia d’amore con Renzo, mentre nel romanzo il personaggio è investito dalla presenza della “provvidenza di Dio”…
Beh è il secolo che lo vuole e che determina questa scelta. Alla resa dei conti I promessi sposi è un romanzo storico. Ed un pretesto per raccontare la vita del Seicento. Il Seicento è un secolo particolare, con correnti uniche. E’ affascinante. Poi studio storia dell’Arte e sono di Caravaggio…
E per il futuro cosa ti aspetti?
Per il momento mi interessa studiare. L’università è la mia priorità. Per quanto riguarda il cinema, non so. Non ho ancora deciso se intraprenderò questa carriera. Se decidessi di portare avanti questa passione preferirei dedicarmi al cinema.
"E' successo tutto per gioco. E' cominciato al liceo artistico di Crema. Ho partecipato a un provino con le mie compagne, e ora sono la Lucia dei Promessi Sposi di Canale 5". Michela Macalli, 19 anni, racconta la sua favola che in pochi mesi l'ha trasformata in star della tv: "Ma non sono sicura che continuerò in questo tipo di lavoro. Voglio laurearmi e ottenere anche il diploma di flauto, per il quale sto studiando da anni. Poi ho notato che qualcosa è cambiato con le mie amiche: qualcuna mi guarda male, forse è l'invidia".
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Lithograph. 21,3cm x 31,8cm. Fonte: M. C. ESCHER.com .
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