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http://www.partonuvole.com/movie.html
IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI
Indice: 1. Profilo artistico 2. Il concerto 3. Attuale formazione 4. Biografia sintetica
5. Biografia dettagliata 6. Discografia 7. Rassegna stampa
1. Profilo artistico
Nato nel ‘90, Il Parto delle
Nuvole Pesanti ha finora realizzato sette album, fondendo stili e linguaggi differenti, dal punk primordiale degli esordi, all’etno-rock di “4 battute di povertà (Sony/Lilium, 1997), trampolino di lancio verso il mercato nazionale, per approdare allo stile etno - autorale dell’ultimo lavoro, “Il Parto” (Storie di Note, 2004), con il quale il gruppo ha varcato le soglie dell’Italia per approdare in Europa.
Il loro stile, diretto e riconoscibile, miscela da sempre svariati elementi: la tradizione italiana e quella popolare, le sonorità rock d’oltreoceano e la world music. I testi, a volte spigolosi e diretti, altre di altissima sensibilità poetica, mescolano continuamente l’italiano col dialetto e fanno incursioni anche nelle altre lingue europee.
Energia, poesia, denuncia sociale, innovazione e tradizione, caratterizzano la loro proposta, fatta di originali sperimentazioni musicali, frutto anche del contributo costante di artisti internazionali quali Roy Paci (tromba di Manu Chao), il cantautore Claudio Lolli, Ettore Castagna (etnomusicologo e musicista di esperienza internazionale), Amy Denio, poliedrica artista americana di Seattle, capaci di aggiungere sorprendenti sfumature melodiche alla consueta carica ritmica del Parto
.
La band si è cimentata anche in altre in esperienze artistiche come il teatro, con lo spettacolo “Roccu u stortu”, replicato per oltre due anni e mandato in onda su “Palcoscenici” di Rai Due, di cui il Parto ha scritto le musiche interpretate poi dal vivo, o il cinema, con il documentario “Doichlanda”, (premio della critica al XXI° Torino Film Festival) che racconta la vita degli emigrati calabresi in Germania attraverso la musica e la gastronomia.
Di grande impatto live, Il Parto delle Nuvole Pesanti porta in giro per
il mondo il suo progetto artistico, passando da New York a Baghdad, da Roma a Praga e Berlino, sempre capace di emozionare composte platee teatrali, così come di coinvolgere intere piazze in catartiche danze.
2. Il concerto
Reduce da un lungo e fortunato tour, il “Parto…Aperto Tour 2006”, che con oltre trenta date ha portato le Nuvole Pesanti nelle piazze di tutta Italia, con puntate in alcuni paesi europei, Il Parto delle Nuvole Pesanti offre al suo pubblico uno spettacolo ironico e coinvolgente, in cui alla consueta carica ritmica che da sempre li contraddistingue mescola momenti di alto lirismo poetico.
Un live di g
rande energia in cui entrano a far parte tutte le anime che nel tempo hanno costruito l’identità del Parto, facendo tesoro delle esperienze teatrali e cinematografiche, concedendo lampi di virtuosismo, momenti di alta interpretazione e brani di coralità strumentale.
Capace di attirare l’attenzione dei pubblici più eterogenei, a proprio agio di fronte alle platee teatrali così come davanti ad un pubblico coinvolto nella vertiginosa energia del ballo, la nuova proposta live del Parto fa scorta di questa esperienza per offrire uno spettacolo del tutto rinnovato.
Trovan
o spazio nuovi brani, vecchie glorie, e pezzi tratti dall’ultimo lavoro discografico, “Il Parto”, totalmente ri-arrangiati con l’apporto del grande carisma di Mirco Menna, del virtuoso fisarmonicista Pasqualino Nigro, e di un versatile Gennaro De Rosa alla batteria, a fare da sponda alla componente storica del gruppo: l’ironico e mimico Salvatore De Siena alle percussioni e alla voce; la classe melodica di Amerigo Sirianni al mandolino elettrico e le chitarre; la fantasia di Mimmo Crudo al basso.
Uno spettacolo di grande suggestione, capace di aprire porte e finestre al cambiamento e alla creatività e di non farsi facilmente dimenticare.
3. La formazione sul palco
Musicisti:
Salvatore De Siena, percussioni, tamburello e voce;
Mimmo Crudo, basso acustico ed elettrico;
Amerigo Sirianni, mandolino, chitarre acustica ed elettrica; (perché il rigo di Mirco non sale sù?)
Mirco Menna, voce e chitarra classica;
Pasqualino Nigro, fisarmonica e tastiera;
Gennaro De Rosa, batteria.
4. Biografia sintetica
Nato a Bologna nei primi anni ‘90 dall’incontro di alcuni studenti calabresi, con il nome poetico e suggestivo de Il Parto delle nuvole pesanti, ben presto la band si trasforma in un collettivo di oltre dieci musicisti.
Dopo un primo demo Guerra al salario in cui prevale la vena punk, seguono due album autoprodotti: Alisifare nel 1994 e Pristafora nel 1996. Caratteristica principale di questi due lavori, oltre alla grande coralità creativa, è la forte matrice popolare delle canzoni in continua contaminazione tra rock e tradizione.
Nel 1997 esce Quattro battute di povertà, che segna l’approdo a una dimensione più professionale e l’ingresso nel mercato discografico nazionale. Il suono assume un carattere più marcatamente rock, anche se, specie per il frequente uso del dialetto, i richiami folk sono evidenti.
Nel 1998 il gruppo prende parte al progetto di Teresa De Sio “La Notte del Dio che Balla”, con il quale partecipa al concerto romano del 1° Maggio. Nello stesso anno partecipa al Premio Tenco, dove tornerà nel 1999 e 2001, e l’anno successivo al P.I.M., Premio Italiano della Musica, dove viene riconosciuto come gruppo rivelazione dell’anno.
Nel 2001, per la Sony esce Sulle ali della mosca, quarto album, al quale collaborano Roy Paci e Teresa De Sio. Con questo lavoro la sintesi etno - rock giunge a piena maturazione. Singolo scelto è Ciani, brano destinato a rimanere per molto tempo in circolo su radio e tv nazionali.
Altre esperienze vanno ad arricchire il progetto artistico del PNP: le musiche, eseguite dal vivo, del fortunato spettacolo teatrale, Roccu u stortu (2001), da cui viene tratto l’omonimo album; la tournée negli Stati Uniti (2001); il rifacimento del disco Ho visto anche degli zingari felici di - e insieme a - Claudio Lolli (2002), scaturito dall’intensa tournée in tutta la penisola; un concerto per la pace a Baghdad, nell’ambito del progetto Salaam Baghdad - artisti contro la guerra (2003) e infine Doichlanda (2003), documentario su un viaggio in Germania che, attraverso la musica, racconta le storie degli emigranti calabresi.
Nel 2004, esce l’album Il parto, con cui inizia una nuova fase, definita dalla critica “etno – aurorale”, per la contaminazione dell’etno - rock con la musica d’autore. Il disco si presenta come lavoro corale per le tante collaborazioni che raccoglie, tra cui quella di Claudio Lolli, Roy Paci, Davide Van de Sfroos, Pasquale Morgante, Franco Cristaldi, Paolo Jannacci, Marco Messina (99 Posse) e della cantautrice e polistrumentista americana, Amy Denio.
Il disco viene presentato in tutte le province italiane, con una insolita iniziativa di incontri definiti “chiacchierate musicate”, fuori dai tradizionali circuiti musicali, come caffè letterari, librerie, musei, botteghe del commercio equo e solidale e piccoli circoli culturali.
Il 2005 vede il Parto impegnato in una lunga tournée che lo riporta al concerto del Primo Maggio di Roma e in diversi paesi europei, tra i quali Spagna, Germania, Austria, Bosnia, Svizzera, Repubblica Ceka, in alcuni dei quali inizia anche la distribuzione del nuovo disco.
Nel 2006 il Parto rinnova la formazione e, con l’apporto di molti ospiti, fra cui il nuovo cantante Mirco Menna, inizia un nuovo progetto live, “Parto Aperto Tour”, che consolida il nuovo corso etno – autorale e, in qualche modo, anticipa il sapore del nuovo cd sul quale la band inizierà a lavorare il prossimo anno.
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5. Biografia dettagliata (aggiornamento settembre 2006)c)a
Quale sia il significato nascosto nel nome più poetico della storia del rock italiano, non è dato sapere: meglio lasciare ad ognuno la libertà e la fantasia di scoprire cosa si celi dietro a Il Parto delle Nuvole Pesanti.
Nato a Bologna dall’incontro di due studenti universitari calabresi, Salvatore De Siena e Peppe Voltarelli, Il Parto delle nuvole pesanti si affaccia alla scena musicale con un demo, GUERRA AL SALARIO (autoprodotto, 1991), in cui prevale l’iniziale vena punk.
All’inizio degli anni ‘90, Il Parto, con l’arrivo di Amerigo Sirianni, realizza ALISIFARE (autoprodotto, 1994) il primo cd contenente brani come Raggia, una tarantellapunk pacifista e Sahara Consilina, una ironica e surreale polka, dedicata ai temi del viaggio e dell’emigrazione: due brani che rappresentano una sorta di manifesto artistico del gruppo.
Nel 1996, si aggiungono Mimmo Crudo e Mimmo Mellace ed esce PRISTAFORA (autoprodotto, 1996) album in cui la musica etnica e quella rock vengono miscelate in forme originali, mentre il dialetto calabrese interagisce con l’italiano coniando nuove espressioni.
Il successivo 4 BATTUTE DI POVERTA (sony/lilium, 1998) fa crescere il successo del gruppo calabro-emiliano e lo lancia sul mercato nazionale, successo testimoniato dalla partecipazione al concerto del 1° Maggio a Roma (1998), al Premio Italiano Musica (PIM) come rivelazione dell’anno (1999) e al Premio Tenco (1998, 1999); dagli innumerevoli passaggi televisivi e radiofonici e dalle migliaia di concerti in giro per l’Italia, i quali, tratteggiati da momenti teatrali, mimici e cabarettistici, suscitano simpatia e sprigionano un’energia che finisce sempre per coinvolgere il pubblico in danze sfrenate.
La maturità del gruppo giunge con il disco SULLE ALI DELLA MOSCA (sony/lilium, 2000). Con testi quasi tutti in italiano, il rock non abbandona le venature etniche e si avvicina alla canzone d’autore. Ospiti illustri come Teresa De Sio fanno compiere il definitivo salto di qualità, collocando il gruppo nella migliore tradizione della canzone italiana. Il brano Ciani, la storia di un antieroe della guerra nella ex - Yugoslavia, diventa una hit radiofonica e viene usato come sigla del programma “Caterpillar” di RadioRaidue.
Nel 2001 il Parto delle Nuvole Pesanti realizza, con la Compagnia Kripton, lo spettacolo teatrale ROCCU U STORTU. E’ la storia di un soldato calabrese che parte per il fronte in cerca di un riscatto sociale, che si infrange sugli orrori della prima guerra mondiale. Le musiche originali composte dal Parto vengono raccolte in un disco dall’omonimo titolo, mentre lo spettacolo, a cui prendono parte gli stessi artisti del Parto in qualità di attori/musicisti, viene trasmesso su RadioRaitre, e mandato in onda su Raidue per ben 2 volte (2002 e 2003), nell’ambito del programma “Palcoscenici”. Si tratta di un evento storico, perché per la prima volta la Rai trasmette un’opera teatrale in dialetto calabrese. Per questo lavoro, il Parto, nel 2002, viene premiato al Meeting delle Etichette Indipendenti (Mei) di Faenza per la “grande capacità dimostrata di dialogare con le varie forme di arte”.
Anche gli omaggi ai padri della canzone italiana rappresentano un’esperienza artistica importante per le Nuvole Pesanti. Basti ricordare, quello a Modugno con L’avventura, a Tenco con Ognuno è libero uscito nella compilation, COME FIORI IN MARE, LUIGI TENCO RILETTO (virgin/lilium, 2001) e a Carosone con Tre numeri al lotto e Chella là, eseguiti nello Stadio S. Paolo di Napoli nell’ambito del festival dedicato all’artista partenopeo.
Sempre nel 2001, il Parto ritorna al Premio Tenco, edizione dedicata alla figura di Sergio Endrigo. Il Parto interpreta La ballata dell’ex e L’Orlando. Quest’ultimo brano viene inserito nel disco omaggio ad Endrigo dal titolo CANZONI PER TE (collana I dischi del Tenco, Ala Bianca, 2002) che raccoglie le più belle interpretazioni dei suoi brani fatte dagli artisti nel corso delle tre serate, da Gino Paoli a Sergio Cammariere, da Bruno Lauzi a Ivano Fossati.
Nel 2002 esce Attenzione all’estinzione, una trascinante ballata costruita su di un testo che affronta con dolce ironia il tema della salvaguardia dell’ambiente con un grido d’allarme “attenzione, attenzione, attenzione, il pianeta è in estinzione”. Il singolo viene stampato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente nelle scuole calabresi nell’ambito dell’iniziativa “Ambientiadi”
Nel 2003 il Parto riarrangia il famoso disco del cantautore bolognese, Claudio Lolli, HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI, pubblicato nel ’76 e manifesto di un’intera generazione. Il nuovo disco, ricantato dallo stesso cantautore bolognese e presentato in anteprima nel 2002 a Crotone, nell’ambito del festival sulla canzone d’autore dedicato a Rino Gaetano, esce con l’etichetta Storie di Note in versione live e raccoglie grandi consensi di critica e di pubblico, così come il tour di presentazione lungo tutta la penisola.
La collaborazione con Lolli continua con FANGO, un’opera teatrale di Ernesto dello Jacono, dedicata alla catastrofe di Sarno che costò la vita a centinaia di persone. I due artisti musicano e arrangiano L’eterno canto dell’uomo, su un testo scritto dallo stesso regista, che diventerà la sigla di coda dello spettacolo e verrà inserito da Lolli nel suo ultimo album del 2006, La scoperta dell’america. Anche questo spettacolo viene trasmesso su Palcoscenici di Raidue nel 2003 e presentato in anteprima nella sede Rai di Napoli alla presenza dei musicisti e dell’allora Presidente, Lucia Annunziata.
Nel frattempo, la carovana del Parto varca i confini nazionali. Nel 2002 il Parto è in tour negli Stati Uniti, con uno spettacolo che fa tappa anche a New York, dove ancora si tocca con mano la tensione seguita all’abbattimento delle torri gemelle dell’11 settembre 2001, e dove vengono registrati alcuni brani, con il contributo di grandi jazzisti italo - americani, come Lenny Argesi, chitarrista di Frank Sinatra.
Dopo gli Stati Uniti, il Parto tocca l’altro polo della tensione politica internazionale, l’Iraq.
Tramite la costituzione di un’associazione pacifista, SALAAM BAGDAD – ARTISTI CONTRO LA GUERRA, il Parto realizza un concerto per la pace, tenuto a Bagdad nel novembre del 2002, pochi mesi prima dello scoppio della guerra.
Le Nuvole Pesanti confermano così il forte impegno civile e pacifista che da sempre li contraddistingue. Del viaggio in Iraq viene realizzato un film dal titolo SOTTO IL CIELO DI BAGDAD diretto da Mario Balsamo e Stefano Scialotti, dell’associazione “Il Cinema nel Presente”, presieduta dal regista Citto Maselli, e nota anche per avere realizzato il film sui fatti di Genova dal titolo GENOVA PER NOI. Il film viene presentato a Primo Piano, rubrica di attualità del TG3 e distribuito con la rivista Carta e i quotidiani L’Unità e Il Manifesto. Del concerto viene prodotto inoltre un disco live dal titolo IL CIELO SOPRA BAGDAD/L’ALTRA FACCIA DELLA GUERRA, che seppure registrato con mezzi di fortuna rappresenta una forte testimonianza pacifista.
Al ritorno da Bagdad, la militanza pacifista del gruppo sfocia in un’innovativa e profonda reinterpretazione de La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè: una delle poche canzoni pacifiste italiane divenuta internazionale e cantata da Bob Dylan e Joan Baez. La canzone verrà poi inserita nella compilation MAI PIU’ I CADAVERI DEI SOLDATI dedicata al grande cantautore genovese e pubblicata nel 2003 dalla rivista Il Mucchio Selvaggio, alla quale partecipano, tra gli altri, Afterhours, Bandabardò, Tetes de Bois, Gang, Massimo Bubola e tanti altri.
Nello stesso anno il Parto realizza un film dal titolo DOICHLANDA con la regia di Giuseppe Gagliardi (zoropa produzioni, 2003). I musicisti del Parto sfoderano nell’occasione una capacità recitativa, peraltro, già affiorata nello spettacolo teatrale Roccu u stortu. Gli incontri fortuiti e le improvvisazioni comiche fanno di questo viaggio “gastronomico - musicale” nella Germania degli emigrati calabresi, un piccolo capolavoro cinematografico, tanto da ottenere il Premio della Giuria al Festival del cinema di Torino del 2003, consegnato dal grande documentarista italiano, Vittorio De Seta.
A ottobre 2004 esce il nuovo disco dal significativo titolo IL PARTO (Storie di Note, 2004). L’album raccoglie l’esperienza cantautorale degli Zingari felici, e segna una svolta artistica importante nonché un’esperienza originale nella musica italiana. Definito dalla critica coma album “etno - autorale”, testimonia la capacità degli strumenti della tradizione mediterranea di dialogare con testi di grande spessore letterario, e la fusione fra forti radici musicali e alti contenuti poetici. Un disco che si inserisce nella scia di un’opera storica, Creuza de Ma di Fabrizio De André e Mauro Pagani, e ne rappresenta l’ideale prosecuzione insieme a lavori contemporanei come Ovunque proteggi di Vinicio Capossela.
Il disco, di natura corale ed aperta agli apporti esterni, in sintonia con quella che sarà la successiva svolta del gruppo, è impreziosito da prestigiose collaborazioni, tra cui quella di Claudio Lolli, Roy Paci, Marco Messina (99posse), Davide Van de Sfross, Paolo Jannacci, della cantautrice e polistrumentista statunitense Amy Denio (che vanta, fra le altre, collaborazioni coi musicisti di Pearl Jam e Soundgarden), degli etnomusicologi Ettore Castagna e Antonello Ricci, delle voci libertarie dei Les Anarchistes e di Claudia Crabuzza, cantante del giovane gruppo sardo dei Chichimeca, del Quartetto d’Archi proveniente dall’esperienza dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretto dal violoncellista Enrico Guerzoni, e tanti altri. Collaborano alla produzione artistica inoltre Franco Cristaldi (bassista di Enzo Jannacci e Max Pezzali) e Pasquale Morgante (pianista di Samuele Bersani e Gianni Togni).
Alcuni brani del disco come Onda calabra e L’imperatore diventano subito delle hit trasmesse da tutte le radio italiane: quest’ultimo entra nella compilation del Meeting delle etichette indipendenti (MEI) di Faenza nel 2004, mentre il videoclip di Onda Calabra, già contenuto nel film Doichlanda, si aggiudica il premio della critica Mei 2004 come migliore videoclip d’autore.
Il Parto decide di promuovere il nuovo disco con un giro in tutte le province italiane, per incontrare il suo pubblico fuori dai classici luoghi dove solitamente si tengono concerti. Questi incontri, definiti ironicamente “chiacchierate musicate”, servono a raccontare la storia del gruppo, parlare del disco, spiegarne la svolta artistica, eseguirne alcuni brani, mentre il pubblico dialoga liberamente con gli artisti rivolgendo loro domande, chiedendo curiosità e canzoni. Posti privilegiati sono caffè letterari, librerie, musei, botteghe del commercio equo e solidale e piccoli circoli culturali, a rimarcare il carattere conviviale degli eventi.
Il 2005 il Parto è impegnato in una lunga tournée che lo porta anche in diversi paesi europei, tra i quali Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceka, in alcuni dei quali inizia anche la distribuzione del nuovo disco. Nello stesso anno il Parto ritorna al concerto del Primo Maggio a Roma nel quale omaggia anche Enzo Jannacci con una bellissima versione di “Vincenzina e la fabbrica”.
A luglio dello stesso anno il Parto è in Bosnia, per partecipare alle manifestazioni che si svolgono in occasione del decimo anniversario dell’olocausto di Srebrenica perpetrato dai Serbi durante la guerra nella Ex Jugoslavia. Nell’occasione il Parto gira un documentario dal titolo IL BUIO DI SREBRENICA.
Alla fine del 2005, mentre il cantante Peppe Voltarelli lascia il gruppo per poter seguire impegni solisti, il Parto inizia un’intensa collaborazione con il cantautore Mirco Menna, bolognese di nascita ma meridionale di origini. Il nuovo vocalist, con alle spalle due dischi, Nebbia di idee ed Ecco, e riconoscimenti di alto profilo, da subito mostra grande sensibilità artistica e capacità di lavorare all’interno di un gruppo particolare come il Parto e in poco tempo si conquista la fiducia del pubblico e l’apprezzamento della critica. Con lui il Parto consolida l’evoluzione etno - autorale dell’ultimo disco e conferisce maggiore spessore letterario al suo progetto musicale.
Ma il Parto, approfitta di questo cambiamento di formazione, per rivoluzionare l’intero progetto artistico. Nasce l’ironico N…UOVO PARTO! Viene creato un laboratorio musicale, “Il caravanserraglio”, che lavora, non solo sulla musica, ma su progetti di ampio respiro culturale, e che diventa, in breve, un punto d’incontro e di aggregazione di tanti musicisti, artisti ed operatori culturali.
All’inizio del 2006 parte il nuovo progetto live dal significativo titolo di “PARTO…APERTO TOUR” che vede la partecipazione di tanti collaboratori che frequentano il caravanserraglio e la proposta di nuovi brani, tratti anche dal repertorio del nuovo cantante. Cresce anche l’impegno civile, soprattutto, contro la mafia , testimoniato dall’incontro con “i ragazzi di Locri” ( movimento di lotta culturale calabrese, nato a seguito dell’assassinio del vice-presidente regionale), e dalla partecipazione/concerto alla Manifestazione Nazionale Antimafia, svoltasi a Cinisi (Pa) il 9 maggio, in occasione del 28° anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, alla cui figura ha reso omaggio, di recente, il film “ I cento passi” del regista Marco Tullio Giordana.
Il nuovo progetto live segna un momento importante per la crescita del Parto delle Nuvole Pesanti, in cui i nuovi elementi, Mirco Menna, Pasqualino Nigro, Gennaro De Rosa ed Amy Denio , con la loro capacità tecnica, creativa ed interpretativa, contribuiscono a rendere maturo il progetto artistico del Parto, testimoniato anche dal grande calore che il numeroso pubblico di tante piazze italiane riserva al Parto…aperto!
Conclusa la lunga tournée estiva, il Parto si prepara a lavorare su diversi progetti che lo vedranno impegnato su scala europea, dal cinema al teatro e, ovviamente, alla musica. Dal prossimo anno, inizieranno anche le fatiche del nuovo album, fra strane commistioni musicali e tanti nuovi amici musicisti che faranno sosta al caravanserraglio.
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6. Discografia
1991 Mc Guerra al salario (Lu ragnu stortu Records)
1994 Cd Alisifare (Lu Ragnu Stortu Records)
1996 Cd Pristafora (Lu Ragnu Stortu Records)
1997 Cd 4 battute di povertà (Lu Ragnu Stortu Records – Sony/Lilium)
1999 Cd AA.VV. La notte del dio che balla (CNI Records)
2000 Cd Sulle ali della mosca (Lu Ragnu Stortu Records - Sony/Lilium)
2001 Cd Roccu u Stortu (Lu Ragnu Stortu Records)
2001 Cd AA.VV., Come fiori in mare, Luigi Tenco riletto (Virgin/Lilium)
2002 Cd AA.VV., Canzoni per te (a Sergio Endrigo) (Club Tenco/Ala Bianca)
2003 Cd CLAUDIO LOLLI E IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, Ho visto anche degli
zingari felici - live (Storie di note)
2003 Cd AA.VV., Sopra il cielo di Bagdad/L’altra faccia della guerra - live in Bagdad
8-11-02 (Un ponte per…/Storie di note)
2004 Cd Il parto (Storie di note)
7. Hanno scritto dell’ultimo album, Il Parto (Storie di Note, 2004)
”Colto e popolare assieme, Il parto è un album squisitamente creativo, prodigo di stimoli emotivi e intellettuali”
Il Mucchio Selvaggio n.596
”Dopo dieci anni di avventure, l’ Onda calabra (titolo d’apertura programmatico) immerge l’ascoltatore in un mare di novità. L’eco della patchanka sudista è travolgente: Voltarelli & co. la spalancano stavolta sul cantautorato nobile, inventando belle soluzioni acustiche e letterarie. Nel suo piccolo il Sgt. Pepper’s del Parto.”
Musica di Repubblica n.432
”E’ una delle realtà più sanguigne e ispirate della canzone d’autore nostrana, e con il titolo del nuovo album ben rappresenta il viaggio verso la quintessenza di sé stessa.”
Rumore n. 153
”Canzoni che virano senza compromessi verso atmosfere intime, che parlano con sincerità. C’è la poesia di Fossati, l’ironia di Conte, la forza di Lolli. La rivoluzione del Parto.”
Rockstar n.291 --
”Il Parto delle Nuvole Pesanti arriva alla sua opera più matura, senza farlo quasi notare e con una freschezza espressiva davvero invidiabile”.
Il Mucchio Extra n. 251
”Suoni pieni del loro patrimonio etnico, varietà strumentale che stordisce, presenza scenica unica: una delle migliori nuove realtà musicali musicali nostrane”.
Il Messaggero, 01.11.04
”Rinascita calabrese. invenzioni sono che indicano una strada nuova, che segue modelli estetici ed esistenziali di autori come De Andrè e Capossela...”
Il Sole 24 Ore, 05.12.04
”La musica si fa scarna, nessuno pensi però di trovarsi di fronte ad un disco povero di idee e monocorde. Tutt’altro. “Il parto” è un album ricco, variopinto e meticciato da una lunga schiera di ospiti...”
Liberazione, 29.10.04
”Il Parto:mediterraneo da combat rock.”
Il Manifesto 10.11.2004
”Risultati raffinati, alternati da esecuzioni tipo orchestra zingara, con pulsione ritmica che non lascia scampo...”
L’Unità, 19.11.04
”Il Parto è un lavoro-summa, che fa tesoro di tante esperienza, che ciascuna a modo suo qui ritorna; un’operazione di raccolta ricchissima, quasi bulimica...”
Il Quotidiano di Calabria, 23.10.04
”Uno dei migliori dischi italiani del 2004”.
Il Piccolo, 29.12.2004
”La band sforna con Il Parto la sua prova migliore. Un disco profondo e variopinto...”
Io Donna 13.11.2004
”..un volta scardinate le sue segrete, ogni anfratto di questo disco saprà offrire suggestioni, fremiti, spunti di riflessione...”
Famiglia Cristiana, 14.11.04
”Grande attenzione ai testi, all’interno di un viaggio musicale che parte dalla Calabria e attraversa la penisola...”
Carta n. 39
”Un suono, la riconquista di un suono, il rovesciamento di un suono e la nascita di un nuovo suono.” --
L’Isola che non c’era n.34
”Il gruppo brinda al decenni di attività con un album con canzoni ironiche epoetiche, pungento e capaci di spaziare in un campo sterminato di stili e dialetti.”
All Music Magazine n.21
”Ottimo folk declinato in scrittura cantautoriale”.
Diario n.43
“...una maggiore attenzione per i testi, abbinati a una ricerca musicale che nell’occasione si spinge da sud verso nord, sfociando in una sorta di teatrino multicolore...”
Strumenti Musicali n. 280
”Un bel teatro colorato da voci, idiomi e strumenti...”
Rockol.it , 14.10.2004
”Non c’è che dire, un travaglio movimentato, ricco di spunti, fertile di idee e di quel flusso creativo che, per fortuna, li ha accompagnati fino al concepimento di questo splendido disco.“
Rockshock.it, 5.11.04
Per ulteriori info e materiali:
Il parto delle nuvole pesanti, ufficio stampa: Simone Arminio, info@partonuvole.com
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