martedì 13 marzo 2007

U GIANCU. Il Ristorante a Fumetti.

U'Giancu, Junior, racconta:
<<Nel 1960 nel paesino di San Massimo sulle colline intorno a Rapallo c’era solo una vecchia osteria che vendeva in media 5 bicchieri di vino al giorno e lì si incontravano le persone del paese per due chiacchere. Fu allora che mia zia Lice, la maestra elementare della scuola locale, insieme a mia mamma e a mio padre Ernesto detto U Giancu decisero di subentrare ai gestori del momento. Gli anni sessanta erano iniziati e la gente aveva voglia di andare fuori per scampagnate con merende e cene. Fu così che una domenica dei gitanti passarono a chiedere se si poteva avere qualcosa da mangiare e fu così che U Giancu incominciò la sua avventura.
Il soprannome di mio padre era dovuto alla carnagione lattea e ai capelli biondissimi che aveva sin dalla nascita, pur appartenendo ad una famiglia di “scuri”; i genitori alla sua vista hanno esclamato “belin, comme u l’é giancu!” (in genovese: accipicchia come é bianco!). Il tempo ha scurito i suoi capelli ma “Giancu” ha continuato ad essere il nome del suo locale.

U Giancu é un ristorante di campagna, il mare di Rapallo si trova a 4 chilometri e già sembra così distante…
Il locale é immerso tra gli ulivi con un giardino dove a pranzo in primavera e a cena durante l’estate si gustano i suoi piatti. All’interno é caratterizzato da una collezione di disegni originali che coprono ogni cm2 delle sue pareti e che lo trasformano in un museo dei fumetti con opere provenienti da ogni parte del mondo.
La cucina di U Giancu é “ligure di campagna”. Le verdure e i funghi; il pane, la pasta e le zuppe fatte in casa, così come le torte ed i biscotti sia salati che dolci.
Il menù segue il passo delle stagioni: ci sono i carciofi che a partire dall’inizio dell’inverno vengono cucinati in molti modi: nella torta pasqualina, nella zuppa , saltati con i taglierini, nel pesto di carciofi, al vapore con buon olio extravergine, ripieni o al forno con patate.
In primavera gli asparagi, semplicemente cotti al vapore o nel ripieno dei ravioli, nella zuppa con le patate, nelle tortine al forno.
I funghi ( porcini, ovoli, finferli, colombine) sono ospiti fissi del menù tra maggio e novembre: trifolati, al forno con patate, al cartoccio con la nepitella, impanati e fritti, nella zuppa, nel sugo o semplicemente crudi in insalata con scaglie di formaggio. Anche le altre verdure sono al posto d’onore: con i porri si prepara un saporito sformato, le zucchine e i peperoni sono ripieni e cotti nel forno, le erbe di campo (prebuggiun in ligure) crude in insalata (fiori compresi) o in sformato e con le quali si prepara il ripieno dei pansoti, conditi poi con la salsa di noci.
Anche i golosi di piatti a base di carne sono accontentati con la tagliata di manzo con insalatine e carciofi o funghi crudi, le bracioline di agnello alle erbe aromatiche o fritte dorate, il coniglio in umido con le olive, la faraona arrosto con castagne e cipolline e lo stinco di maiale arrosto.
Ciccio Formaggio é il nome della selezione di formaggi nazionali e non, proposti in abbinamenti fantasiosi con biscotti, insalate, vini adeguati, miele e marmellate.
Dolcemente sta scritto sul frontespizio della carta dei dolci che spazia tra buoni gelati artigianali quali la panera al caffè con rum e chicchi di cioccolato , il fiordilatte con la salsa di frutti di bosco, la spuma di zabaione o di cioccolato, il gianduiotto gelato e le torte fatte in casa: di mele, tatin, di pere al cioccolato, di pesche, con la marmellata. I biscotti sono con le nocciole, con la cannella o con i pistacchi .
Con questa descrizione é nostra intenzione farvi venire un robusto appetito che vi spinga a venirci trovare al più presto.>>

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